Teatro

Al Valli di Reggio Emilia la prima di 'Alidoro'

Al Valli di Reggio Emilia la prima di 'Alidoro'

Domenica 10 e martedì 12 febbraio, al Teatro Valli di Reggio Emilia, ci sarà la prima esecuzione assoluta in tempi moderni di Alidoro, libretto di Gennarantonio Federico e musica di Leonardo Leo. Si tratta di una "commedia per musica" del 1740, che sfrutta, con astuzia, temi scabrosi e situazioni pruriginose nelle quali servitù e signori si contrappongono in ambiente cortigiano, attraverso i rodatissimi meccanismi della commedia dell´arte. Un vortice di intrighi ed equivoci che sembra quasi mettere in scena una lotta di classe senza costrutto, da burla. A dare un tocco magico alla musicalità della rappresentazione, sarà la Scuola dell´Opera Seria Napoletana (di Alessandro Scarlatti, e di cui fa parte lo stesso Leo), con i suoi seriosissimi recitativi, arie e affetti, offre al tempo stesso la sorgente stilistica e il bersaglio satirico al genere buffo, che semplifica e riduce, ma con grande efficacia e penetrazione. Non per nulla la capacità compositiva e l´arte nell´orchestrare di Leonardo Leo erano considerate da Giuseppe Verdi uno degli esempi migliori dell´opera italiana del ´700. Lo spettacolo si presenta a Reggio Emilia con la prestigiosa firma della Cappella della Pietà dei Turchini di Napoli, vero ensemble di specialisti di fama internazionale, in una coproduzione che ha impegnato anche il Teatro Petruzzelli di Bari. Direttore è Antonio Florio, regista Arturo Cirillo, mentre a firmare le scene e i costumi sono rispettivamente Massimo Bellando Randone e Gianluca Falaschi. Le luci sono curate da Pasquale Mari. L’Alidoro rappresenta uno stadio evolutivo del genere, caratterizzato dalla convivenza linguistica di toscano e napoletano: rispetto ai libretti dei primi due decenni del Settecento, il dialetto non è più parlato da tutti i personaggi, ma affidato qui alla coppia “plebea” e a due dei personaggi borghesi, i parvenus Giangrazio e suo figlio Don Marcello, mentre le altre figure si esprimono in italiano, coniugando l’idioma nazionale a uno stile musicale elevato, largamente imparentato con il mondo dell’opera seria. La vicenda ruota intorno a due topoi del teatro musicale, il travestimento finalizzato alla conquista amorosa (il personaggio eponimo Luigi-Alidoro si fa passare per cameriere), e l’agnizione, che permette alla coppia centrale Luigi-Faustina di coronare una relazione altrimenti compromessa dal divario di estrazione sociale. La conciliazione finale vede anche il ricongiungimento di Zeza e Meo, figure d’umile condizione, con le quali il compositore può dare espressione a un linguaggio pseudopopolare, frutto di una raffinata operazione intellettuale che rivive il folklore in vista di una fruizione prevalentemente borghese-aristocratica. Info: 0522 458811 www.iteatri.re.it www.turchini.it